Pian del Levro 28 aprile 2024: ritiro spirituale di “primavera”

I comitati delle parrocchie di Santa Maria e Lizzanella hanno organizzato domenica 28 aprile un ritiro spirituale presso il Monastero di Pian del Levro, aperto a tutti i gruppi delle comunità parrocchiali e a chi desiderava partecipare. Erano presenti una ventina di persone, accompagnate da don Armando.

Siamo stati accolti con gioia dai monaci della fraternità e con Emilia, che ci ha fatto da guida, abbiamo iniziato il nostro incontro in casa chiesa con l’invocazione allo Spirito Santo.

Per la riflessione abbiamo scelto il Vangelo della domenica Gv 15,1-8 “Rimanere in Gesù”. Il “rimanere” ci ha riportati a ripensare al ritiro spirituale di inizio anno pastorale, a fine ottobre, sempre al Pian del Levro, che aveva come tema Ri-partire col Vangelo. Abbiamo ripercorso e ripensato a quanto detto in quell’incontro e a quanto vissuto in questi mesi: abbiamo scoperto scintille di vita vissuta, abbiamo percepito che nel raccontarci la vita possiamo scoprire la bellezza della comunità con i suoi punti di forza e le sue fatiche.

Per la riflessione siamo stati stimolati da alcune frasi tratte dalla tesi di Gemma, monaca al Pian del Levro.  “Rimanere in Gesù è un cammino di discepolato, siamo tutti sullo stesso piano, discepoli di “un” maestro, la nostra identità è in Cristo. Il rimanere in Gesù è una questione di vita o di morte, chi rimane porta molto frutto. Rimanere in Gesù implica un metter su casa, un coltivare la familiarità con la sua presenza, con la sua Parola, con i suoi Comandamenti, nella vita fraterna e nell’accoglienza di ogni persona che incontriamo, per poter diventare dimora di Dio, per lasciare che Dio abiti dentro di noi, per rimanere anche nella fatica e lasciarci sorprendere dal suo Amore.

Rimanere per portare frutto. E nel rimanere ci sono degli aspetti importanti da considerare: ci siamo soffermati e lasciati guidare da Emilia.

Per rimanere ho bisogno di tempo, devo darmi tempo, devo rimanere sulla Parola. Per rimanere ho bisogno di un luogo: è necessario trovare un posto, entrare in relazione con le persone della mia comunità. Rimanere è garanzia di fecondità, di esaudimento. Per rimanere occorre uno sguardo: ognuno guarda con il suo punto di vista. Come guardo l’altro? È necessario guardare in modo diverso, in modo mediato. Per rimanere ci vuole una parola: Dio ci dà la parola, “rimanete nel mio amore”. Per vivere tutto questo, per poter dare frutto dobbiamo lasciarci “potare”. La vite se non viene potata diventa selvatica e non porta frutto. E forse questo è il tempo della potatura. E le gocce della potatura sono come lacrime di fecondità necessarie per dare vita alla comunità. E’ importante sperimentare che la potatura è per la vita, per portare vita.

Tante pensieri sono rimasti inespressi perché il tempo è passato veloce, il nostro desiderio è di  ritrovarci nuovamente per  rimanere dentro questa riflessione che stà già portando frutti.

Abbiamo concluso con il Vespro assieme alla fraternità, nella preghiera abbiamo ricordato il nostro parroco don Giuseppe assente per il suo intervento agli occhi che lo tiene lontano dalla comunità ancora per un po’.

Una gustosa merenda e poi rientro a Rovereto arricchiti da questo stare insieme, da questo rimanere in Gesù.